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6° MEMORIAL MUZZI WALTER
IL PO DI VOLANO SALE ALLA RIBALTA
articolo di Angelo Borgatti
L’inclusione del canale ferrarese nel novero dei campi di gara di alcune delle massime competizioni del calendario 2009 ha destato da parte di molti agonisti il giusto interesse per questo impianto, che è degno di essere valorizzato e merita la giusta attenzione e gli sforzi che la Federazione, non solo locale, sta mettendo in campo. L’auspicio è che il discorso attualmente in corso possa giungere a compimento in un prossimo futuro.
L’otto novembre scorso, lungo le sponde del Po di Volano, in località Medelana (Fe), si sono schierate le 50 coppie partecipanti al “6° Memorial Muzzi Walter”, gara nazionale ben organizzata dalla Pesca Sport Ferrara Tubertini sotto le precise direttive del Direttore di Gara Gabriele Lavezzi.
Molto ampia e qualificata la partecipazione a questa bella manifestazione, che ha esercitato ulteriore richiamo anche presso la platea di molti agonisti provenienti da province limitrofe e non solo come Bologna, Reggio Emilia, Modena, Milano ecc. attirati, oltre che dal bel montepremi in palio, anche dalla voglia di provare questo nuovo campo di gara, da quest’anno inserito nei calendari di manifestazioni prestigiose come l’Eccellenza Nord e l’A/2.
L’inserimento del Po di Volano nel circuito delle gare di alto livello, proietta, a mio avviso giustamente, questo canale alla ribalta dell’agonismo nazionale e, con la contemporanea conferma del nuovo campo di Ostellato Covato, sancisce il rientro della Sezione di Ferrara nel novero delle organizzazioni trainanti della Federazione come potenzialità di campi di gara.
Il Po di Volano, come campo di gara, è già stato illustrato in più numeri precedenti della Rivista da parte del sottoscritto e da altri cronisti; credo sia giusto ricordare che si tratta di un corso a regime di corrente variabile a seconda delle stagioni e dei bisogni irrigui della zona, con profondità variabili, da poco meno di 2 metri, nel tratto finale del campo di gara, ai 3.5/4 metri dei settori a monte; è un corso d’acqua dove si possono esercitare tutte le tipologie di pesca, in relazione alla velocità della corrente appunto, ma che vede la roubaisienne come tecnica principalmente usata per cercare le numerosissime breme e i più rari, ma grossi, carassi presenti; catture occasionali sono rappresentate da grosse carpe e siluri, il cui incontro spesso è sinonimo di rottura delle lenze. Le sponde sono relativamente ripide e sono costituite dalle vecchie sassaie di contenimento che nel tempo sono state ricoperte dalla vegetazione spontanea. L’accesso è garantito da una strada asfaltata che consente la sistemazione dell’auto proprio alle spalle del pescatore. Attualmente la capienza del campo di gara è di circa 100 agonisti, portabile a 120, ma sono in corso contatti della Fipsas di Ferrara con le Amministrazioni locali per tentare di aumentarne la capienza interessando il tratto a monte del ponte situato all’inizio dell’attuale campo di gara. Se si riuscisse a raggiungere un accordo in tal senso, mi sento di poter dire che questo campo di gara, opportunamente sistemato, potrebbe diventare un vero fiore all’occhiello tra gli impianti a disposizione dell’agonismo nazionale, sia dal punto di vista tecnico che come quantità e qualità del pescato.
In attesa che maturino i frutti che stanno spuntando, gustiamoci quanto abbiamo a disposizione ora.
Tornando alla manifestazione in oggetto, quella dell’otto novembre scorso è stata una competizione sicuramente pescosa, anche se la distribuzione delle catture ha sicuramente risentito della stagione un po’ avanzata e della presenza massiccia di un alto numero di concorrenti, condizione che i pesci del Po di Volano ancora non conoscono con frequenza, ma che nei prossimi mesi, per i motivi suddetti, impareranno sicuramente a conoscere, visto il probabile elevato numero di allenamenti che vi saranno disputati. Comunque, un pescato medio approssimativo di 2/3 chili a testa credo si possa tranquillamente definire soddisfacente, anche perché, in termini numerici, vista la taglia generalmente più modesta di queste breme rispetto ad Ostellato, rappresentano una media di 10/20 pesci che non è certo disprezzabile; va detto che, in molte occasioni, per il piazzamento sono necessari pesi ben maggiori e, quindi, il divertimento e la possibilità di esprimersi c’è veramente per tutti.
In questa occasione il canale si è presentato in condizioni di corrente piuttosto lenta, tanto da bastare lenze da 1 a 3 grammi, montate tanto con segnalatori classici che con vele e piastre. Dopo l’iniziale pasturazione pesante, le breme generalmente non hanno tardato molto a farsi vedere e sentire sugli elastici dei concorrenti, che le hanno insidiate alla distanza di 12/13 metri da riva. Nel prosieguo delle tre ore in alcune zone le abboccate dei pesci sono rallentate ma hanno continuato ad impegnare i concorrenti, mentre in altri tratti si sono rarefatte ed hanno obbligato diversi agonisti a sfoderare il proprio bagaglio di esperienza per cercare un determinante pesce in più.
Al termine, nel corso della premiazione finale, consegnata dalla signora Marta Muzzi, figlia della scomparso Walter, sono stati premiati come vincitori della manifestazione Simone Farné e Borgatti Angelo, del G.P.O. Tubertini di Bologna, che hanno messo in nassa 17.600 grammi di pescato; secondi assoluti, con 11.440 punti, sono risultati Semproli e Fabbri della Città del Rubicone Trabucco. Completano il lotto dei vincitori di settore le coppe: Bonaveri/Melloni del Vairone Maver con 11.420 punti, Zani/Mariani della Città del Rubicone Trabucco con 11.340 grammi e Favalini/Pezzuto del G.P.O. Tubertini con 10.540.
articolo di Angelo Borgatti